FINALISTI PREMIO NAZIONALE "CULTURA DELLA PACE - CITTA' DI SANSEPOLCRO"

IL 19 NOVEMBRE CONSEGNA PREMIO NON VIOLENZA A MONICA BULAJ

In conferenza stampa, alla presenza del Sindaco di Sansepolcro, Prof. ssa Daniela Frullani e dell'Assessore alla Cultura della Pace, Andrea Laurenzi, annunciati i cinque candidati al Premio Nazionale "Cultura della Pace-Città di Sansepolcro" XII Edizione. A breve il Comitato Tecnico, visti i voti, comunicherà il vincitore. Arriva quest'anno, l'Alto Patrocinio del Parlamento Europeo.

Luciana Alpi e Patrizia Hrovatin, sono rispettivamente, la madre di Ilaria Alpi e la moglie di Miran Hrovatin. Ilaria Alpi e Miran Hrovatin giornalista e operatore, furono uccisi mentre si trovavano a Mogadiscio come inviati del TG3 per seguire la guerra civile somala e per indagare su un traffico d'armi e di rifiuti tossici illegali in cui probabilmente la stessa Alpi aveva scoperto che erano coinvolti anche l'esercito ed altre istituzioni italiane. Nel novembre precedente era stato ucciso, sempre in Somalia ed in circostanze misteriose, il sottufficiale del SISMI Vincenzo Li Causi, informatore della stessa Alpi sul traffico illecito di scorie tossiche nel paese africano. I due giornalisti scoprirono un traffico internazionale di veleni, rifiuti tossici e radioattivi prodotti nei Paesi industrializzati e stivati nei Paesi poveri dell'Africa, in cambio di tangenti e armi scambiate coi gruppi politici locali.

Borderline Sicilia Onlus nasce nel 2008. Si tratta di un’associazione che lavora per la difesa dei diritti dei migranti. L’associazione opera sul campo svolgendo attività di documentazione, informazione e ricerca. I componenti del gruppo sono siciliani e tedeschi: una regista e attrice teatrale, due avvocati, un documentarista ed una politologa. L’associazione ha sede a Modica. La sua prima attività è stata la commemorazione del primo anniversario della strage di Vendicari (Noto (SR), 2007). Borderline Sicilia lavora come Cantiere Culturale insieme ai migranti e monitora le realtà siciliane nell’ambito della migrazione. Nel 2014 ha vinto il Premio Internazionale “Alexander Langer”.

Emanuele Crialese nasce il 27 maggio 1965 a Roma da genitori siciliani. Studia alla New York University, dove si laurea nel 1995. Dopo aver girato diversi corti, esordisce con un lungometraggio nel 1997, Once We_Were_Strangers"Strangers, una coproduzione italo-americana, finanziata da un produttore che aveva notato Crialese durante il suo periodo di apprendistato negli Stati Uniti. Nel Dizionario del Cinema Morandini, infatti, la voce relativa alla produzione titola "Usa-It". Seguono i lungometraggi Respiro e Nuovomondo , entrambi ambientati in Sicilia, film che riscuotono notevole successo di critica e di pubblico, in particolare all'estero, specialmente in Francia. Nuovomondo viene presentato in concorso ufficiale alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nel settembre 2006, riscuotendo un buon successo di pubblico che gli valse uno speciale e non previsto Leone d'Argento e la candidatura italiana per il miglior film straniero dell'Academy Award (Premio Oscar) oltre a tre David di Donatello. Il suo quarto lungometraggio, Terraferma, la cui trama tratta dell'immigrazione clandestina dall'Africa in Italia, è stato presentato al Festival di Venezia 2011 in cui è stato accolto con una standing ovation. Il film è uscito nelle sale italiane il 7 settembre 2011. Nel 2012 ha vinto il Premio Mario Monicelli per la miglior regia al Bif&st di Bari per il film Terraferma.

Valerio Morellato, è un imprenditore, titolare della Morellato Energia e della Morellato Termotecnica di Ghezzano (Pisa), un giovane ingegnere poco più che trentenne con un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’etica in economia. Al punto da far aderire le sue aziende al Patto del Distretto di Economia Solidale AltroTirreno che, nel comprensorio di Pisa, vuole sostenere la cooperazione tra soggetti economici “virtuosi” ed eticamente orientati. La crisi economica da una parte, la difficoltà nel reperire credito e il clima di incertezza che si è creato attorno agli incentivi al fotovoltaico hanno imposto alle due aziende di fare ricorso alla cassa integrazione nella speranza di riuscire a superare l’empasse. E’ in questo momento difficile che arriva una commessa particolare. La WAAS, Whitehead Alenia Sistemi Subacquei, è azienda del gruppo Finmeccanica, che la presenta come “leader a livello mondiale nel settore dei Sistemi Subacquei”, produce siluri, come viene chiarito dal sito internet dove si ricorda come “più di 100 siluri sono in fase di produzione e di consegna per varie importanti Marine distribuite in tre diversi continenti”. Contatta la Morellato Termotecnica (la ditta del gruppo che si occupa di idraulica, climatizzazione e solare termico), chiede un sopralluogo ed un preventivo per una serie di lavori tra cui un sistema di refrigerazione per una vasca piuttosto capiente che sarebbe usata per ricerca militare. Una commessa da 30mila euro, un terzo dei quali come margine netto e che si sarebbe svolta in poco più di una settimana di lavoro. La discussione interna si apre. Alcuni lavoratori non sono d’accordo nel procedere, altri si trovano schiacciati dalla necessità di trovare commesse, lo stesso titolare esprime dubbi e si confronta con le diverse posizioni in campo. Parallelamente si apre un confronto con OdES, l’Officina dell’Economia Solidale di Pisa, il soggetto che facilita il processo di sviluppo del Distretto di Economia Solidale del comprensorio. Una breve email ma cortese, spiega che pur essendo “consapevoli che il nostro contributo alla realizzazione della struttura militare sarebbe stato marginale e certamente ci sarà un'altra azienda che ci sostituirà, […] non ce la sentiamo di mettere le nostre competenze al servizio di un'opera che potrà sviluppare tecnologia bellica […]”.

Don Maurizio Patriciello, esercente la funzione di Parroco a Caivano, Comune dell’entroterra napoletana, è uno degli ultimi e ormai rari “Preti di strada”. Stimatissimo, coraggiosissimo e amabilissimo “Prete anticamorra”, è amatissimo dai suoi parrocchiani e anche da tanti che non sono suoi parrocchiani e molti altri ancora che non sono neanche parrocchiani di altre Chiese o di altre religioni.

Don Patriciello è famosissimo per le sue lotte in prima linea (forse molto più in prima linea di quelle istituzioni ben retribuite con i soldi degli italiani che dovrebbero fare la stessa cosa, anzi molto di più) a favore dell’ambiente e contro i malaffari (inquantificabili nella realtà, ma senz’altro miliardari) della camorra che, con i rifiuti tossici, sta impregnando la Campania tutta a danno di ambiente e salute.

Annunciato nella stessa conferenza stampa il vincitore del Premio Nazionale "Nonviolenza" Ed. 2014: per la prima volta sarà assegnato ad una donna: Monika Bulaj, fotoreporter, documentarista, una delle più grandi fotografe in circolazione. Sarà premiata a Sansepolcro il 19 Novembre 2014.

Fotografa, reporter, documentarista, nasce il 21 Maggio 1966 a Varsavia. Studia filologia polacca all'Università di Varsavia, di madrelingua polacca, parla italiano, francese, inglese, tedesco, russo e altre lingue slave, un po' di spagnolo, studia l'arabo e il persiano.

La sua ricerca professionale riguarda le minoranze, i popoli nomadi, i migranti, gli intoccabili e i diseredati, in Asia, Europa e in Africa e i confini delle fedi (mistica, archetipi, divinazione, possessione, pellegrinaggi, corpo, culto dei morti). Ha effettuato tantissime mostre, circa 60, tra New York e Il Cairo. Collabora con le seguenti testate giornalistiche: Corriere della Sera, GEO, Il Venerdi di Repubblica, National Geographic, Freundin, TEATR (Polonia), EAST – European and Asian Strategies, Courrier International, La Repubblica, D – La Repubblica delle Donne, Io Donna – Corriere della Sera, Gazeta Wyborcza, Internazionale, Avvenire, Famiglia Cristiana, Il Piccolo.

Ha pubblicato vari libri fotografici: “Libya felix”, Mondadori 2002;”Donne, storie e progetti”, Alinari 2004; “Gerusalemme perduta”, Frassinelli 2005, “Figli di Noe”; Frassinelli 2006; “Rebecca e la pioggia”, Frassinelli 2007, “On the move”, SKIRA 2007; “Genti di Dio. Viaggio nell’Altra Europa”, con la prefazione di Moni Ovadia, Frassinelli 2008, “NUR. La luce nascosta dell’Afghanistan”, Electa Mondadori 2013.

Ha ricevuto i seguenti premi: Grant in Visual Arts 2005 da parte di European Association for Jewish Culture; Premio Francesco Gelmi di Caporiacco 2008; Premio Chatwin 2009 “Occhio assoluto”; The Aftermath Project Grant 2010; Premio Luchetta-Hrovatin 2011;TEDGlobal Fellowship 2011; Premio Tomizza 2012; Premio Città di Trieste al Reportage 2012; Premio autore friulano FIAF 2012, nel 2014 il Premio CRAF FVG Fotografia, Spilimbergo .

Monika Bulaj, vince il Premio Nazionale “Nonviolenza” Ed. 2014 per la sua attività di fotografa, reporter e documentarista, capace di mettere in luce l'umanità esistente nei confini più nascosti eppure evidenti della terra, di far vedere la guerra attraverso le sue conseguenze, di indagare l'animo dell'Uomo, la sua ansia di religiosità, di tenerezza e di dignità.

Monika Bulaj rende visibile l'invisibile, attraverso l'esplorazione dell'animo delle persone, creando con l'immagine, l'unità dell'umano.

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