AUTONOMIA ABITATIVA, PERCORSI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E PUNTO COMMERCIALE GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO SPERIMENTALE PRIMO IN TOSCANA

 

UN SOGNO CHE SI E’ AVVERATO - APERTA UFFICIALMENTE SANTA MARTA 


Stefania Saccardi, assessore alla regione Toscana per sanità e welfare, si è incontrata nei giorni scorsi con il sindaco di Sansepolcro Daniela Frullani, l’arcivescovo della diocesi Arezzo Cortona Sansepolcro Riccardo Fontana, il vicepresidente della regione Toscana Lucia De Robertis, il direttore della Asl 8 Enrico Desideri, Laura Tricca e Paolo Carbonaro della cooperativa Sociale San Lorenzo, oltre a numerose autorità e rappresentanti istituzionali della vallata toscana e umbra.

L’incontro si è svolto presso l’ex convento a Porta Romana per l’apertura ufficiale della Casa di Accoglienza Santa Marta. Pronta strutturalmente da anni, grazie al cofinanziamento della Regione Toscana, ancora non erano disponibili i fondi necessari per la gestione. Grazie ad un progetto condiviso tra Asl 8, zona Distretto Valtiberina, conferenza zonale dei sindaci e, in qualità di soggetto attuatore, la cooperativa san Lorenzo finalmente la casa di accoglienza ospita da circa 6 mesi 8 persone con disabilità mentali.

“Un sogno si è avverato – spiega il sindaco di Sansepolcro e presidente dell’Unione dei Comuni Daniela Frullani - la struttura di Sansepolcro è infatti pronta dal 2011 ma l’avvio e la gestione dell’originario progetto hanno trovato grosse difficoltà di attuazione. Grazie ad una modifica legislativa introdotta di recente dalla regione Toscana su nostra richiesta e attraverso una sinergia di risorse il sogno è diventato realtà ed ora la casa è finalmente aperta agli ospiti presenti ormai da quale mese. Il progetto è infatti stato avviato nel luglio 2015 in questo meraviglioso edificio nel centro storico di Sansepolcro, in un rione popolare qual è quello di Porta Romana e perfettamente integrata nel tessuto cittadino. Tutto questo grazie alla Cooperativa San Lorenzo, alla Regione Toscana e alla Asl, Distretto della Valtiberina, all’Unione dei comuni e alla Conferenza dei sindaci della Valtiberina. Un modo ulteriore per dare risposte concrete ai bisogni di socializzazione e autonomia delle persone disabili ma con una forte impronta familiare. Un nuovo modello di struttura residenziale sociale, un alloggio protetto con l’obiettivo dell’autonomia abitativa degli ospiti diverso dalla residenza assistita.”

“Torno in questa struttura che ho visto vuota e che finalmente è partita – ha dichiarato l’assessore regionale alla sanità e al welfare Stefania Saccardi - Voglio ringraziare in primo luogo il sindaco Daniela Frullani che è stato il collante per raggiungere questo importante risultato. Se le Istituzioni non fanno la loro parte non si arriva in fondo nonostante la volontà di tutti e per questo approfitto nel farle il mio in bocca al lupo per le prossime consultazioni elettorali e spero che ci sia continuità e che si possa proseguire a lavorare insieme come abbiamo fatto finora. Non c’è nessuno che da solo può fare partire un progetto come questo, grazie quindi all’arcivescovo Fontana, ai servizi e ai dipartimenti e al coordinamento del comune e della zona distretto. Da parte mia ho lavorato sulla regolamentazione giuridica”.

“Meno cerimonie e più fatti – ha aggiunto sua eccellenza l’arcivescovo Riccardo Fontana – questa meraviglia si deve alla cooperativa San Lorenzo, laici al servizio degli ultimi. Grazie alla dottoressa Tricca, al primo cittadino e ai suoi collaboratori e alla presenza per questo di tutta la forza della regione Toscana che oggi è presente. “

“Grazie a tutti – ha detto la presidente della cooperativa San Lorenzo Laura Tricca – in più occasioni ci siamo incontrati per aprire questa struttura ed eravamo molto dispiaciuti che ancora non lo fosse. Con il passare dei mesi in questa sperimentazione ci siamo resi conto delle molte aspettative che toccano tutti gli aspetti della disabilità e ci siamo orientati su un ampio spettro per cogliere i vari bisogni che da quando abbiamo aperto a luglio stanno emergendo di giorno in giorno. Appartamenti, laboratori, l’ultimo progetto del fondo europeo per l’agricoltura sociale con collaborazioni importanti, l’apertura di una pizzeria in questo ambiente così bello sono i prossimi obiettivi per poter garantire ai disabili un lavoro vero, che non finisce nel tempo e che li rende autonomi”.

“Per noi è un grande giorno – ha aggiunto Paolo Carbonaro direttore della coop San Lorenzo – oggi grazie a tutte le persone che sono qui questa casa di accoglienza è aperta e ha già 8 residenti che vivono con noi. Una grande famiglia possibile granzie ai nostri straordinari operatori che stanno facendo un lavoro eccezionale. Abbiamo ancora bisogno di competenze specifiche e la struttura ha potenzialità enormi. Stiamo lavorando sui sogni che, come è successo oggi, cerchiamo di trasformare in realtà per rispondere a chi bussa alle nostre porte.”

Nella Casa di Accoglienza Santa Marta si sta lavorando per l’accoglienza anche solo diurna per quelle persone per le quali la soluzione residenziale non risulta adeguata ma con progetti individuali specifici e percorsi in laboratori ed attività di socializzazione. Allo studio anche un’attività commerciale annessa, un bar pizzeria aperta al pubblico e gestita dagli ospiti disabili, il tutto in collaborazione con l’istituto statale Buitoni di Sansepolcro, l’Unione dei Comuni della Valtiberina per la parte pubblica, il consorzio Coob come soggetto capofila, il consorzio sociale Comars, la cooperativa sociale San Lorenzo, la cooperativa sociale Sean, LaRua e Athena agenzia formativa. Al complesso, di proprietà della Diocesi, sono annessi tre mini appartamenti completamente indipendenti che potranno diventare la futura soluzione abitativa per alcuni gli ospiti, dopo un periodo di educazione all’autonomia svolto nella comunità.

L’ex convento di Santa Marta è stato finito di ristrutturare come casa di accoglienza per disabili nel 2011 dalla coopertiva sociale San Lorenzo. I lavori sono stati parzialmente finanziati dalla Regione Toscana per un importo di più di 700mila euro a fronte di un investimento complessivo di quasi 1milione e 400mila euro.

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